LA GUERRA RIVOLUZIONARIA: LA TESI DI PIER PAOLO ALFEI
In questa tesi per la facoltà di Storia Contemporanea dell’Università di Macerata Pier Paolo Alfei tratta l’argomento dell’utilizzo della “Guerra rivoluzionaria” da parte della destra italiana nel periodo tra il 1950 e il 1969. L’autore prende le mosse dagli scritti di Lenin e di Mao Tse Tung sulla guerra rivoluzionaria e l’applicazione che essi hanno avuto nelle esperienze delle guerre di Corea e d’Indocina, nella lotta contro il regime di Fulgencio Batista a Cuba e nell’insurrezione algerina sino al tentativo del PCI, nel corso della guerra di Liberazione e negli anni immediatamente successivi, di proporre la Guerra rivoluzionaria come obiettivo finale della Resistenza.
Partendo da queste esperienze la tesi esamina l’attenzione progressivamente rivolta dalle forze di destra nei confronti di tale tematica sino a teorizzare la necessità di elaborare una teoria e una prassi di una speculare “guerra controrivoluzionaria” o “guerra non ortodossa” come unico strumento per fermare l’avanzata della sovversione e del “pericolo comunista”.
Questa elaborazione in Italia ha avuto il suo momento di condensazione nel convegno La guerra rivoluzionaria organizzato dall’Istituto di studi militari Alberto Pollio all’Hotel Parco dei Principi a Roma tra il 3 e il 5 maggio 1965. Il convegno ha rappresentato lo scenario teorico in cui si sono mossi i progetti che dal 1969 in poi, con il golpe Borghese, la strage di piazza Fontana e le altre stragi, avevano come obiettivo quello di spostare o radicalizzare a destra l’assetto politico e istituzionale del nostro paese.