Fin dall’inizio degli anni ottanta sono stato giudice istruttore e poi GIP a Milano.
Ho condotto le indagini in materia di terrorismo di sinistra (colonna milanese delle B.R., Prima Linea, Autonomia Operaia) e di destra (N.A.R.) nel periodo di applicazione delle leggi sui pentiti e sui dissociati.
Alla fine degli anni ottanta, dopo la scoperta di Gladio e grazie all’apertura di alcuni archivi dei Servizi di informazione e al manifestarsi in modo più ampio del fenomeno della collaborazione anche nell’area dell’estrema destra eversiva, ho riaperto le indagini sulla Strage di piazza Fontana.
L’indagine, che ha toccato un ampio arco di episodi precedenti e successivi la strage ha potuto ricostruire, nonostante l’assoluzione delle persone indicate come materiali responsabili della strage, in modo convincente il periodo della strategia della tensione, tanto che anche le sentenze di assoluzione dei singoli imputati indicano esplicitamente nel gruppo neonazista Ordine Nuovo l’organizzatore ed esecutore degli attentati del 12 dicembre 1969.
Per ragioni di indipendenza personale, non aderisco ad alcuna corrente organizzata della magistratura.